Premio “storie di donne”

Perchè la scuola ha deciso di istituire un premio in un ambito che non è prettamente didattico? Perché poi un premio rivolto esclusivamente alle donne? Per celebrare la figura femminile in una giornata che è emblematica delle conquiste civili e sociali . Per dimostrare che la scuola è parte attiva di un territorio e che con esso interagisce proponendo e stimolando, attraverso iniziative culturali, un dialogo sinergico finalizzato al miglioramento del territorio stesso.

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Il premio, viene consegnato ad una donna calabrese che si è particolarmente distinta per l’impegno sociale, culturale ,intellettuale o per aver dato testimonianza, attraverso il suo vissuto , dei valori di giustizia , libertà e legalità. E’ stato ideato dalla Prof.ssa Raffaella Imbrìaco, docente dell’ istituto, che da molti anni in qualità di referente di educazione alla legalità, cura la formazione degli studenti su queste tematiche. Naturalmente l’idea di istituire il riconoscimento è stata immediatamente sostenuta dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Anna Nucera, sempre molto attenta alle dinamiche culturali in cui la sua scuola opera , che ha ritenuta valida l’iniziativa di interpretare la giornata dell’8 marzo in modo propositivo. Premiare ogni anno una donna calabrese significa trasmettere ai giovani un messaggio di speranza, che deve essere letto nell’ottica del contributo che il genere femminile può dare alla società anche grazie al valore aggiunto della “calabresità”. La storia locale se da una parte ci ha trasmesso storie di donne sottomesse ad atavici modelli patriarcali , dall’altro ci ha fornito esempi di tenacia, coraggio e modernità di calabresi vissute in contesti sociali e culturali anche molto difficili .Premiare una donna vuol dire dunque tante cose, sostenere la sua scelta di vita, dimostrare che il cambiamento è possibile, incoraggiare le nuove generazioni ad una revisione culturale di stereotipati modelli che mortificano la dignità femminile.

Il premio, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è stato consegnato nel 2015 ad Annamaria Scarfò, la giovane di Taurianova ,che dopo anni di abusi da parte di un branco, ha trovato la forza di denunciare i suoi aguzzini, interrompendo così una catena di violenze e disperazione che purtroppo l’hanno segnata a vita. L’onorificenza quest’anno si arricchisce di una veste pittorica d’eccellenza grazie al lavoro dell’artista Immacolata Surace, apprezzata pittrice reggina e docente dell’istituto, che ha messo a disposizione la riproduzione della sua opera “La grande vittoria”, divenuta l’emblema del premio. L’opera di grande impatto emotivo che rappresenta una donna che emerge dalle acque e rivolge il proprio sguardo verso l’infinito, vuole simboleggiare la volontà di rinascita, la caparbietà e lo spirito indomito delle calabresi. Un inno alla forza e alla tenacia di quante lottano con tutti i loro mezzi contro le sopraffazioni e le ingiustizie. Il premio per l’anno 2016 verrà attribuito alla memoria di Lea Garofalo, donna calabrese che con il suo coraggio e la sua determinazione , ha perseguito fino all’estremo l’ideale della giustizia, pagando con la vita la scelta irrinunciabile della legalità.

8-marzo-2016

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